Villa Tarabini

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Villa Tarabini

Edificio: Villa Tarabini
Restauro:  2008-2009

La Villa Tarabini è situata nel comune di Albinea, sui primi rilievi collinari al margine sud  dell’abitato ed a 10 Km. dal capoluogo provinciale di Reggio Emilia, raggiungibile tramite la SP 25. Il contesto insediativo individua un ambito di transizione tra alta pianura e prima quinta collinare denso di episodi architettonici di rilievo tra cui la presenza di numerose ville espressione nei secoli di una particolare predilezione da parte della nobiltà e della ricca borghesia a fissare le proprie dimore di villeggiatura su queste pendici. A queste si accompagnano castelli come quelli di Albinea e Montericco, pievi ed altre architetture religiose quali la pieve di Albinea ed il Santuario di Montericco, chiesa vecchia ed un discreto patrimonio di piccoli nuclei rurali e case torri.

Il complesso, di indubbio interesse storico – artistico,architettonico e ambientale, è costituito dalla villa padronale, dal parco circostante e da alcuni fabbricati di servizio, tra i quali un oratorio, un’ex casa colonica con serra annessa, ed un’ex casatorre. Solo la villa padronale e parte del parco sono stati acquistati dal Comune di Albinea ed oggetto del progetto di restauro e riqualificazione. Posto in cima ad un rilievo naturale in posizione panoramica, l’edificio principale venne presumibilmente costruito tra il XVI e il XV secolo, passando dai Zaneletti ai Padri Gesuiti di Reggio Emilia nel 1616 che acquistano il poggio denominato “Colombarone”. La villa risale probabilmente al 1627. Quando l’ordine venne soppresso, la villa è acquistata dalla famiglia Greppi, passando poi ai Bosisio nel 1818. Fu poi venduta ai Viganò, ai Tarabini,ai Messina, ai Bentivoglio-Strocco, ai Pezzuoli, ai Massari Scaruffi,alla Soc.Eridania ed infine alla “Villa Vigano” Srl. dalla quale verrà ceduta infine al Comune di Albinea.

Su commissione dei Viganò gli architetti Marchelli, con molta probabilità ampliarono ed arricchirono l’edificio che assunse l’attuale veste architettonica di gusto neoclassico, come risulta da un disegno conservato nell’Archivio di Stato di Reggio Emilia. Scarna è la storia in epoca più recente con diversi passaggi di proprietà che hanno portato a forti compromissioni dell’assetto interno della villa anche se rimane ancora leggibile la distribuzione ed i caratteri architettonici fissati dai Marchelli . Alla villa era annesso anche il vicino oratrorio in stile neogotico – rimasto in proprietà privata- dedicato a San francesco Saverio risalente nelle attuali caratteristiche al 1840.
L’obiettivo attuale dell’Amministrazione è fare del Parco e della Villa un centro di attività culturali, capace di fungere da nucleo di aggregazione e punto di riferimento per tutta la Comunità. Gli ambiti verso cui indirizzare l’utilizzo si riferiscono ad attività legate in primo luogo alla creatività ed alla cultura, quindi alla formazione, ricerca ed accoglienza. Il progetto definitivo di restauro e riqualificazione della Villa Tarabini è articolato in due stralci: Stralcio 1 è la fase oggetto del presente progetto. Esso riguarda una serie di interventi, comprendendo in sintesi le opere di consolidamento strutturali, il rifacimento della copertura, la realizzazione dei collegamenti verticali con la nuova scala, il restauro delle facciate, la predisposizione della rete impiantistica; la ridefinizione del volume dell’ambiente destinato ad acetaia Comunale. Stralcio 2 riguarda l’insieme delle opere di finitura interne e di sistemazione delle aree esterne, ivi compreso l’assetto del verde. Tali opere riguarderanno in particolare: la conservazione dei resti delle pavimentazioni storiche e la scelte delle nuove pavimentazioni; la definizione dei tipi di tinteggi e cromie compatibili con i diversi ambienti anche in relazione alle indagini stratigrafiche previste; l’inserimento dei nuovi impianti in relazione alle funzioni che si andranno determinando.

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