Rocca di Castellarano

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Rocca di Castellarano

Progetto: Restauro Rocca di Castellarano

Realizzazione: 2003

Luogo: Castellarano – RE

Committente: Comune di Castellarano

Il borgo con il castello sorge sopra un colle, prospiciente il fiume Secchia, un tempo interamente circondato da mura che facevano capo alla Rocchetta. Il complesso fortificato consiste di due parti distinte: ai piedi della collina è appunto la cosiddetta “Rocchetta”, un fortilizio dall’esterno apparentemente lineare, costituente una sorta di enorme rivellino nei confronti del castello posto invece sulla collina. Occorreva entrare nella Rocchetta ed attraversare il suo angusto e ben controllabile cortiletto per salire a quello. La Rocchetta possiede in realtà una pianta irregolare, munita di tre porte un tempo con saracinesche. Tuttora essa forma un ambiente di notevole interesse e comunque la parte più singolare e meglio conservata dell’intero sistema. Il suo aspetto esterno è caratterizzato da una torre centrale in corrispondenza dell’ingresso archiacuto, con apparato a sporgere sull’intera sua estensione, costituito da beccatelli che reggono una vera e propria muratura a sbalzo forata da finestre ad arco scemo con una torre a sinistra sbieca. Delle tre porte della Rocchetta due sono ” esterne” mentre la terza, munita di piombatoie, porta direttamente al castello . La Rocca dovrebbe risalire a Matilde di Canossa che comunque l’affida ad un suo vassallo, Raniero, poi Conte di Castellarano. Nel 1257 la Rocca viene distrutta. Numerose sono le trasformazioni ed i ripristini seguiti nel tempo. Una gravissima manomissione ebbe luogo nel 1557 o 1558 con la rovina anche di parte della torre. Le strutture superstiti furono adattate ad abitazione. Nel 1741 il Marchese Carlo Filiberto IIl riformò in palazzo signorile con giardini e fontane. A lui si deve anche la costruzione dell’acquedotto, ad uso romano, con cui dalla collina sovrastante condusse l’acqua necessaria. Lavori di restauro su progetto dell’ingeniere Giovanni Costa dovettero essere effettuati nel 1777-80 . Dopo la morte del Vallotta nel 1795, il feudo e la rocca ritornarono sotto la dipendenza della Camera Ducale. Gran parte degli arredi con statue, balaustre ed un camino furono trasferiti dal Duca nella villa di Mugnano. Con la venuta dei francesi nel 1796 la rocca fu spogliata del rimanente e venduta alla famiglia Canevazzi. Da questa passò nell’Ottocento ai Casali, i cui eredi tuttora la detengono. Il castello fu pressochè dirottato in seguito ad azioni belliche durante la seconda guerra mondiale. Rimasto per quasi trent’anni in quelle condizioni, è stato fatto in gran parte ricostruire negli anni 1973-74. Si evidenzia la torre quadrata con coronamento merlato. Dal muro di cinta del piazzale emerge un torrione di vedetta provvisto di orologio. Ha un robusto basamento che scende lungo il bastione e si affonda nelle fosse che circondano il castello verso la valle .

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